ASVe, Bailo a Costantinopoli, Carte turche, Busta 251, Fascicle 335, 48-47

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1625-03-15 (approximate)
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Com.to del G. S.r à Mustaffà Bassa Visir Beglerbei d'Aleppo p. essgrnitio[?] et presentitio[?] di quel Bassa fatti al Cons.l Pretendendo pagasse debiti di Mercanti falliti, ordin' ch. no. hà pretesto test.[?] alcuna Mufdis[?] Batuto[?] et respectatj, li penselei Trad: dal Grillo Al gionger dell'Ecc.so Segno Imp.le si dovera sapere che il Bailo di Venetia p. arz mandato alla mia felice Porta hà significato che per antica, et raggionevol consuetudine li Consoli che si mandano in Aleppo, per assister et difenir come si conviene li negotij delli Mercanti V.ti che trafigano in quella Piazza sogliono esser sempre delli istessi nobili V.ti è Gentilhuo.i di nome è di priggio app.o li SS.ri di Venetia, onde quelli mentre erano honorati e stimati dalli M.ri Governatori del Paese senza ricever mai nissun oltraggio, intendendosi ciò dalli Mercanti col lor libero è con grossissime facoltà corevano da ogni canto in quà scala il che oltre la molta opulenza che ne apportava al Paese si veniva ancorà conseguir grossi tesori, et che di molta consideratione dalli loro Datij Hora essendosi apsentato et fallito uno delli Mercanti Ven.ni che sono in Aleppo Murat Bassà che rea già al Governo d'Aleppo fece p.cio venir il Console V.to et à lui diss.o, il Mercante che è fuggito và debitore à quelli del Paese è contra la giustitia è Canon è contra gl'Ecc.li Cap.li seguitando disse è necessario che tu li paghi, instanza ingiusta, et oltraggio grande et Tiranico à che il pred.o Console rispondendo diss.o io non son pieggio ne tenuto per il Mercante ne mia posso pagare li suoi debiti p. il che esso Bassà contra la promessa fede volte che d.o Console fosse portato in castello et poi lo diede in Priggione al suo Chiecaia, oltraggio è scorno che passa ogni termine di sofferenza à che venuto il Vaivoda di Scandirona libero esso Console e lo mando à Casa sua In quel interno capitorono ivi tre over quattro famosi Gallioni delli SS.ri di Venetia con 7/ in 8 cento mille cechini di facultà di Mercanti da render nelli suoi datij, cento mille T.ri al mio Signoril Erario con i quali era anco venute il novo console Ma il sud.o Bassà non satio del scorno, et oltraggio fatte al Console primo essendo con d.i Gallioni venute alcune facultà de Gentilhuo.i Ven.ni che per vendersi venivano in modo di deposite mondate al pred.o falite egli però con la violenza pretese di toglierle à conto delli debiti di d.o Mercante Apsentato Il Console novo Però vedute il scorno fatte al Console vecchio, et la ingiustitia et volontà che egli haveva di manometter le facultà venute con d.i Gallioni delle quali i Pron.i Mercanti sono à Venetia Hora hà perciò volute à cetar il Consolato ne men hà lasciate accostar alla Scala li pred.i Gallioni, asserendo che q.do non si veda redintegrata la reputatione e l'honore è che n. si divertiscan li Tenanidi egli con tutte q.elle faculta de Mercanti hora venute se ne ritornera à Venetia. Però li SS.ri di Venetia d'antichiss.mo tempo in quà con li Magnanimi miei Progenitori Pre. et Ani. conservando et essendo contanti in una pura sinciera è leal amicitia in tante dunq. sin qui li gentilhuo.i loro che p. Consoli vengono in q.ella Piazza sono stati sempre prottiti è diffesi honorati, et rispettati si come si convien.e [next folio, still numbered 23] Onde che hora vengo alla notitia della mia Imp.li M.tà che le Persone delli Consoli siano state Veliperi, et che le facoltà delli Mercanti siano ingiustam.te manomesse à questa sorte d'assisimi in conte nessuno non vi coneorre l'asserso ne la nobil volontà mià. Però che li Consoli delli SS.ri di Venetia siano in questo modo oltraggiato è che si faci represaglia delle facultà delli loro Mercanti contra l'Ecc.sa Cap.ne, et buona fede questo in conto nissuno non essendo mia nobil volontà in tante si dovera come p. avanti haver li Consoli Veneti in buona prottetione è diffesa senza far torto nè oltraggio alli Mercanti, et alle Persone loro acciò che con tranguillità d'animo, et col Cuor libero possino attendere alli trafighi è procavj loro, Sopra che sendo seguito l'ord.ne mio comando che al capitar del ...[sic] in questo negotio essequendo in conformità dell'Ecc.so mio Com.to Doverai far venir li pred.i Consoli et à quelli dar ogni ottima speranza è sodisfattione d'animo, et li Vestirai, et accarezarai de q.te et accomodate che haverai gli animi loro si in parolle come in fatti farai poi che le facultà che li Gentilhuo.i è Mercanti V.ti da Ven.a mandorono p. vend.r al absentato Mercante in modo di deposito che q.elle contra la buona fede sotto p.testo di due che elle siano del Mercante fuggit, non siano toche da nissuno ma che siano date al possessa et in Balia del pred.o Console. È sè in tempo del Beglerbei passato fosse stao tolto ò robbe ò danaro p.scontarsi nelli debiti del pred.o falito sia quella resa in dietro, et fatta havere al Console senza permetter che segua cosa contra la buona Pace et promessa fede. I'SS.ri di Ven.a da lung.mo tempo è da lontamin.mo leprime di Promessa in quà conservano una pura è sinciera amicitia con la mia felice Porta per tante dunq. li Consoli è Gentilhuo.i è Mercanti, et altri deputati è mandati da loro nel mio custodito D.nio siano oltraggiati è tiraneggiati ciò non è mia Ecc.sa volontà ben è cosa certa che havendossi li Mercanti in protetione e venendo loro sicuri è salvi dalla multiplicità delli neg.i loro si conseguiscono molti uttili et si augum.tà nelli Datij il mio Signoril erario Inta.to dunq. tenirai diffesi è protteti p. ogni verso tante li Consoli quante li Mercanti affine che possino haver amore alla frequenza di quella leala In conclusione nella tua desterità e prud.a havendo la mia Imp.l M.tà molta fiduccia n. permetterai p.ò che nissuno ardisca di far transgressione alc.a in oltraggiarli nel modo che s'è d.o guardandoti molto dalli termini che possino far venir alli Consoli in abominatione quelle parti et in desperat.ni li Mercanti ne permeterai cosa contra la mia nobil volontà et Ecc.sa Cap.ne che tengono in mano Cosi saprai et doppo veduto questo mio nobil Com.to lo restituirai nelle loro mani p.stanto fede al sublime Segno. Scritj in Const.li sotto li p.mi della Luna di Giemasil Achir l'anno. 1034 cioe c.a mezzo Mazo 1625
Gregorian Date Qualifier
Hijiri Date
li p.mi della Luna di Giemasil Achir l'anno. 1034
Hijiri Date Qualifier
Gregorian Date
c.a mezzo Mazo 1625
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc67186
Local Identifier
italian_107
Gregorian Date (RAD)
3/15/1625
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
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Com.to del G. S.r à Mustaffà Bassa Visir Beglerbei d'Aleppo p. essgrnitio[?] et presentitio[?] di quel Bassa fatti al Cons.l Pretendendo pagasse debiti di Mercanti falliti, ordin' ch. no. hà pretesto test.[?] alcuna Mufdis[?] Batuto[?] et respectatj, li penselei Trad: dal Grillo Al gionger dell'Ecc.so Segno Imp.le si dovera sapere che il Bailo di Venetia p. arz mandato alla mia felice Porta hà significato che per antica, et raggionevol consuetudine li Consoli che si mandano in Aleppo, per assister et difenir come si conviene li negotij delli Mercanti V.ti che trafigano in quella Piazza sogliono esser sempre delli istessi nobili V.ti è Gentilhuo.i di nome è di priggio app.o li SS.ri di Venetia, onde quelli mentre erano honorati e stimati dalli M.ri Governatori del Paese senza ricever mai nissun oltraggio, intendendosi ciò dalli Mercanti col lor libero è con grossissime facoltà corevano da ogni canto in quà scala il che oltre la molta opulenza che ne apportava al Paese si veniva ancorà conseguir grossi tesori, et che di molta consideratione dalli loro Datij Hora essendosi apsentato et fallito uno delli Mercanti Ven.ni che sono in Aleppo Murat Bassà che rea già al Governo d'Aleppo fece p.cio venir il Console V.to et à lui diss.o, il Mercante che è fuggito và debitore à quelli del Paese è contra la giustitia è Canon è contra gl'Ecc.li Cap.li seguitando disse è necessario che tu li paghi, instanza ingiusta, et oltraggio grande et Tiranico à che il pred.o Console rispondendo diss.o io non son pieggio ne tenuto per il Mercante ne mia posso pagare li suoi debiti p. il che esso Bassà contra la promessa fede volte che d.o Console fosse portato in castello et poi lo diede in Priggione al suo Chiecaia, oltraggio è scorno che passa ogni termine di sofferenza à che venuto il Vaivoda di Scandirona libero esso Console e lo mando à Casa sua In quel interno capitorono ivi tre over quattro famosi Gallioni delli SS.ri di Venetia con 7/ in 8 cento mille cechini di facultà di Mercanti da render nelli suoi datij, cento mille T.ri al mio Signoril Erario con i quali era anco venute il novo console Ma il sud.o Bassà non satio del scorno, et oltraggio fatte al Console primo essendo con d.i Gallioni venute alcune facultà de Gentilhuo.i Ven.ni che per vendersi venivano in modo di deposite mondate al pred.o falite egli però con la violenza pretese di toglierle à conto delli debiti di d.o Mercante Apsentato Il Console novo Però vedute il scorno fatte al Console vecchio, et la ingiustitia et volontà che egli haveva di manometter le facultà venute con d.i Gallioni delle quali i Pron.i Mercanti sono à Venetia Hora hà perciò volute à cetar il Consolato ne men hà lasciate accostar alla Scala li pred.i Gallioni, asserendo che q.do non si veda redintegrata la reputatione e l'honore è che n. si divertiscan li Tenanidi egli con tutte q.elle faculta de Mercanti hora venute se ne ritornera à Venetia. Però li SS.ri di Venetia d'antichiss.mo tempo in quà con li Magnanimi miei Progenitori Pre. et Ani. conservando et essendo contanti in una pura sinciera è leal amicitia in tante dunq. sin qui li gentilhuo.i loro che p. Consoli vengono in q.ella Piazza sono stati sempre prottiti è diffesi honorati, et rispettati si come si convien.e [next folio, still numbered 23] Onde che hora vengo alla notitia della mia Imp.li M.tà che le Persone delli Consoli siano state Veliperi, et che le facoltà delli Mercanti siano ingiustam.te manomesse à questa sorte d'assisimi in conte nessuno non vi coneorre l'asserso ne la nobil volontà mià. Però che li Consoli delli SS.ri di Venetia siano in questo modo oltraggiato è che si faci represaglia delle facultà delli loro Mercanti contra l'Ecc.sa Cap.ne, et buona fede questo in conto nissuno non essendo mia nobil volontà in tante si dovera come p. avanti haver li Consoli Veneti in buona prottetione è diffesa senza far torto nè oltraggio alli Mercanti, et alle Persone loro acciò che con tranguillità d'animo, et col Cuor libero possino attendere alli trafighi è procavj loro, Sopra che sendo seguito l'ord.ne mio comando che al capitar del ...[sic] in questo negotio essequendo in conformità dell'Ecc.so mio Com.to Doverai far venir li pred.i Consoli et à quelli dar ogni ottima speranza è sodisfattione d'animo, et li Vestirai, et accarezarai de q.te et accomodate che haverai gli animi loro si in parolle come in fatti farai poi che le facultà che li Gentilhuo.i è Mercanti V.ti da Ven.a mandorono p. vend.r al absentato Mercante in modo di deposito che q.elle contra la buona fede sotto p.testo di due che elle siano del Mercante fuggit, non siano toche da nissuno ma che siano date al possessa et in Balia del pred.o Console. È sè in tempo del Beglerbei passato fosse stao tolto ò robbe ò danaro p.scontarsi nelli debiti del pred.o falito sia quella resa in dietro, et fatta havere al Console senza permetter che segua cosa contra la buona Pace et promessa fede. I'SS.ri di Ven.a da lung.mo tempo è da lontamin.mo leprime di Promessa in quà conservano una pura è sinciera amicitia con la mia felice Porta per tante dunq. li Consoli è Gentilhuo.i è Mercanti, et altri deputati è mandati da loro nel mio custodito D.nio siano oltraggiati è tiraneggiati ciò non è mia Ecc.sa volontà ben è cosa certa che havendossi li Mercanti in protetione e venendo loro sicuri è salvi dalla multiplicità delli neg.i loro si conseguiscono molti uttili et si augum.tà nelli Datij il mio Signoril erario Inta.to dunq. tenirai diffesi è protteti p. ogni verso tante li Consoli quante li Mercanti affine che possino haver amore alla frequenza di quella leala In conclusione nella tua desterità e prud.a havendo la mia Imp.l M.tà molta fiduccia n. permetterai p.ò che nissuno ardisca di far transgressione alc.a in oltraggiarli nel modo che s'è d.o guardandoti molto dalli termini che possino far venir alli Consoli in abominatione quelle parti et in desperat.ni li Mercanti ne permeterai cosa contra la mia nobil volontà et Ecc.sa Cap.ne che tengono in mano Cosi saprai et doppo veduto questo mio nobil Com.to lo restituirai nelle loro mani p.stanto fede al sublime Segno. Scritj in Const.li sotto li p.mi della Luna di Giemasil Achir l'anno. 1034 cioe c.a mezzo Mazo 1625
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