ASVe, Bailo a Costantinopoli, Carte turche, Busta 251, Fascicle 336, 17

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1627-02-25 (uncertain; approximate)
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Transcription - Plain
Com:to del Gran Sig.r, Al Cadi de Smirne, et al Vaivoda de Cus Adassi. Trad:to dal Grillo./ Al g.r dell'Ecc.so Segno Imp.le, si dovera sapere, che il Bailo di Ven.a p. arz mandato alla mia Ecc.sa Porta, hà significato che li Mercanti Ven.ni, havendo nella Città di Ven.a nollegg.to un Vassello Fiamengo, lo caricorono delle loro merci, et lo mandarono, nella scala di Alessandria, ove scaricate, et deposte, che hebbe le d.e Merci torno poi nell'istessa scala, à caricar altre facultà, pur de Mercanti Ven.ni con la q.ali mentre se ne andava, per il suo camino venuto, che fù vicino all'Isola di Candia incontrandossi in un Vassel Corsaro, dal q.ale sopra fato, et preso ne furono posti dentro delli Corsari, et si sono fatti Pron'j di esso, onde insieme navigando venuti che furono vicino all'Isola di Samo rinforzandosi il vento, et facendosi gran fortuna il sud.o Corsaro fù astreto sbandersi dal sud.o Vasel Fiamengho con li Ven.ni, che vi erano dentro, con le sue facultà, ed co' li Leventi Corsari, che si posero in esso, venne à dar fondi sotto la fortezza de Cus Adassi, ove hora si trattiene, con pensiero di vender è smaltir le dette facultà, et robbe. Affine p.ò, che in conf.tà della Pace, et della sigurta promessa, li Mercanti Ven.ni siano liberati di mano delli Corsari, et che le facultà, et robbe depredate per esser ricapitate alli loro Pron'j, siano date al Console, in Smirne, venendomi p.ciò ricercato mio nobil Com.to è però seguito il mio ordine, che secondo l'instanza et in conformità dell'Ecc.sa Cap.ne, che li Venetiani detenuti schiavi, siano posti in liberta, et che le facultà depredate p. recapito alli loro Pron'j siano consignate al Console Veneto, che rissiede alle Smirne, con che vi comando gionto che vi sara .....[sic] doverete in conf.tà della buona Pace, et della promessa ricuperando il tutto dalle mani delli detti Corsari dar liberta à quanti Venetiani fossero presi, et le facultà loro depredate per recapito alli loro Pron'j, darle in mano del pred.o Console, senza perdita di cosa alc.a et se vi fosse alcuno, che dicesse questi schiavi, et queste facultà noi le habb.o comprate con li nostri aspri, et che volessero contender in nissuna maniera no. ammeterete le scuse nè contrarieta loro mà ad ogni modo li sudditi Veneti fatti schiavi, in quella maniera, et le facultà, et robbe loro depredate, trovirsi[?] in mano de chi si voglia, togliendosi siano consignati in mano del detto Console senza permetter à nissuno contrarieta, nè ostinatione veruna. I SS:ri di Ven.a, essendo constanti in una sinciera Amicitia, non è però mia nobil volontà, che alli Vasselli, alle facultà, et alle Genti loro, ne sia fatto oltraggio alcuno, in tanto dunque, havendossi quella cura, che si conviene, no. permeterete à nissuno, che lochi, ne alli Vasselli, ne alle Genti, ne alle facultà, et robbe loro, oviando, et oponer dove sempre à quelli che volessero far loro oltraggio, alcuno, affine che no. segua cosa contra la Pace et contra il mio nobil Com.to, cosi che se acadera, che ne segua d'anno à nissuno, è che si smariscano le robbe, et facultà loro, il tutto si riconossera da Voi, è ne sarete meritam.te inqueriti, in tanto dunq. nè sarete diligente, et accurati nell'essecution del mio Com.to, senza declinar punto da esso. Cosi saprete, et prestarete fede al nobil Segno. Scritj in Cost.li sotto la meta della Luna di Giemasilachir l'anno 1036 cioe circa li ultimi Febraro 1626. [flourish]
Gregorian Date Qualifier
Hijiri Date
la meta della Luna di Giemasilachir l'anno 1036
Hijiri Date Qualifier
Venetian Date
circa li ultimi Febraro 1626
Venetian Date Qualifier
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc67331
Local Identifier
italian_359
Gregorian Date (RAD)
2/25/1627
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Com:to del Gran Sig.r, Al Cadi de Smirne, et al Vaivoda de Cus Adassi. Trad:to dal Grillo./ Al g.r dell'Ecc.so Segno Imp.le, si dovera sapere, che il Bailo di Ven.a p. arz mandato alla mia Ecc.sa Porta, hà significato che li Mercanti Ven.ni, havendo nella Città di Ven.a nollegg.to un Vassello Fiamengo, lo caricorono delle loro merci, et lo mandarono, nella scala di Alessandria, ove scaricate, et deposte, che hebbe le d.e Merci torno poi nell'istessa scala, à caricar altre facultà, pur de Mercanti Ven.ni con la q.ali mentre se ne andava, per il suo camino venuto, che fù vicino all'Isola di Candia incontrandossi in un Vassel Corsaro, dal q.ale sopra fato, et preso ne furono posti dentro delli Corsari, et si sono fatti Pron'j di esso, onde insieme navigando venuti che furono vicino all'Isola di Samo rinforzandosi il vento, et facendosi gran fortuna il sud.o Corsaro fù astreto sbandersi dal sud.o Vasel Fiamengho con li Ven.ni, che vi erano dentro, con le sue facultà, ed co' li Leventi Corsari, che si posero in esso, venne à dar fondi sotto la fortezza de Cus Adassi, ove hora si trattiene, con pensiero di vender è smaltir le dette facultà, et robbe. Affine p.ò, che in conf.tà della Pace, et della sigurta promessa, li Mercanti Ven.ni siano liberati di mano delli Corsari, et che le facultà, et robbe depredate per esser ricapitate alli loro Pron'j, siano date al Console, in Smirne, venendomi p.ciò ricercato mio nobil Com.to è però seguito il mio ordine, che secondo l'instanza et in conformità dell'Ecc.sa Cap.ne, che li Venetiani detenuti schiavi, siano posti in liberta, et che le facultà depredate p. recapito alli loro Pron'j siano consignate al Console Veneto, che rissiede alle Smirne, con che vi comando gionto che vi sara .....[sic] doverete in conf.tà della buona Pace, et della promessa ricuperando il tutto dalle mani delli detti Corsari dar liberta à quanti Venetiani fossero presi, et le facultà loro depredate per recapito alli loro Pron'j, darle in mano del pred.o Console, senza perdita di cosa alc.a et se vi fosse alcuno, che dicesse questi schiavi, et queste facultà noi le habb.o comprate con li nostri aspri, et che volessero contender in nissuna maniera no. ammeterete le scuse nè contrarieta loro mà ad ogni modo li sudditi Veneti fatti schiavi, in quella maniera, et le facultà, et robbe loro depredate, trovirsi[?] in mano de chi si voglia, togliendosi siano consignati in mano del detto Console senza permetter à nissuno contrarieta, nè ostinatione veruna. I SS:ri di Ven.a, essendo constanti in una sinciera Amicitia, non è però mia nobil volontà, che alli Vasselli, alle facultà, et alle Genti loro, ne sia fatto oltraggio alcuno, in tanto dunque, havendossi quella cura, che si conviene, no. permeterete à nissuno, che lochi, ne alli Vasselli, ne alle Genti, ne alle facultà, et robbe loro, oviando, et oponer dove sempre à quelli che volessero far loro oltraggio, alcuno, affine che no. segua cosa contra la Pace et contra il mio nobil Com.to, cosi che se acadera, che ne segua d'anno à nissuno, è che si smariscano le robbe, et facultà loro, il tutto si riconossera da Voi, è ne sarete meritam.te inqueriti, in tanto dunq. nè sarete diligente, et accurati nell'essecution del mio Com.to, senza declinar punto da esso. Cosi saprete, et prestarete fede al nobil Segno. Scritj in Cost.li sotto la meta della Luna di Giemasilachir l'anno 1036 cioe circa li ultimi Febraro 1626. [flourish]
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