ASVe, Collegio, Risposte di dentro, Register 35, Unfoliated

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Date Created
1644-09-24
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1 item
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Topic
Transcription - Plain
Niuna cosa può maggiorm.te consolar il stato afflittiss.o di me Pietro Nicolini, che l'occhio clementisso di V. Ser.tà, e l'orecchie di pietà dell'Ecc.ze VV. Simon mio Padre visse, e mori Dragomano in Constant.li, dopò haver servito anni quaranta frà varij pericoli di vicina morte, oltre l'esser capitato schiavo nell'eccidio miserabile del Regno di Cipro sua Patria co'l rimanente, ommesso per minor fedio, ed' io altri trentasei in Mar, et in Terra, in tempo di pace, e di guerra, sempre come suddito, e ser.r non innutile à publici interessi, ove hò contratto indisposit.ni che tal volta m'hanno tenuto nell'imposibiltà necessaria gl'anni intieri dispendiosam.te opresso; nella cui serie d'accidenti penuriosi, non hò potuto far altro acquisto, sol che di costant.ma fede, et honore, che mi dovranno accompagnar dentro alla sepultura, ambi sostenuti sin qui con virtuose vigilie, in stato hormai di stanca povertà, à cadauno di questa inclita Nobiltà palesi, non havendo massime hereditato dal Genitor bene merito, che la nuda speranza, che V. Ser.tà non permetterà alle emorie di quelle ceneri, et in facia del Mondo, che mendico di necessità perisca. Eshibij la debolezza de miei talenti à piedi di questo Ser.mo loco, per sigillar ancor io la vita dopo un lungo giro d'esperienza, maestra delle cose, in alcuni impiego condecenti alla mia vocatione, mà la fortuna ben spesso contraria al modesto silentio di riverenza, me lo ritarda, con grave displicenza, per non poter riuscire fruttuoso in qualche attion gloriosa, e degna della Maestà pub.ca per rendermi grato, in riguardo dell'ardent.ma ubligata volontà mia. Supp.co p[er] tanto sù le ginochia d'humiltà le giustiss.me Anime dell'Ecc.ze VV di soccorrermi, p[er] sostentam.to anco dell'infelice Famiglia, con quelli motivi che son soliti d'uscire dall'erario inesausto della loro singolare carità. Gr'e
Gregorian Date Qualifier
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68371
Local Identifier
doc_dragoman_venetian_archive_285
Notes for Dragoman Team
Note: 36 yrs of service.
Gregorian Date (RAD)
9/24/1644
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Niuna cosa può maggiorm.te consolar il stato afflittiss.o di me Pietro Nicolini, che l'occhio clementisso di V. Ser.tà, e l'orecchie di pietà dell'Ecc.ze VV. Simon mio Padre visse, e mori Dragomano in Constant.li, dopò haver servito anni quaranta frà varij pericoli di vicina morte, oltre l'esser capitato schiavo nell'eccidio miserabile del Regno di Cipro sua Patria co'l rimanente, ommesso per minor fedio, ed' io altri trentasei in Mar, et in Terra, in tempo di pace, e di guerra, sempre come suddito, e ser.r non innutile à publici interessi, ove hò contratto indisposit.ni che tal volta m'hanno tenuto nell'imposibiltà necessaria gl'anni intieri dispendiosam.te opresso; nella cui serie d'accidenti penuriosi, non hò potuto far altro acquisto, sol che di costant.ma fede, et honore, che mi dovranno accompagnar dentro alla sepultura, ambi sostenuti sin qui con virtuose vigilie, in stato hormai di stanca povertà, à cadauno di questa inclita Nobiltà palesi, non havendo massime hereditato dal Genitor bene merito, che la nuda speranza, che V. Ser.tà non permetterà alle emorie di quelle ceneri, et in facia del Mondo, che mendico di necessità perisca. Eshibij la debolezza de miei talenti à piedi di questo Ser.mo loco, per sigillar ancor io la vita dopo un lungo giro d'esperienza, maestra delle cose, in alcuni impiego condecenti alla mia vocatione, mà la fortuna ben spesso contraria al modesto silentio di riverenza, me lo ritarda, con grave displicenza, per non poter riuscire fruttuoso in qualche attion gloriosa, e degna della Maestà pub.ca per rendermi grato, in riguardo dell'ardent.ma ubligata volontà mia. Supp.co p[er] tanto sù le ginochia d'humiltà le giustiss.me Anime dell'Ecc.ze VV di soccorrermi, p[er] sostentam.to anco dell'infelice Famiglia, con quelli motivi che son soliti d'uscire dall'erario inesausto della loro singolare carità. Gr'e