ASVe, Documenti Turchi, Box 9, Item 1051, Unfoliated

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Date Created
1593-02-01 (approximate)
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Resource Type
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1 item
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Topic
Mentioned Place
Transcription - Plain
Iddio aiutatore. - Per questo segno Eccelso, sublime, famoso, e singolare, il quale per gratia, et agiuto del puro[?] Iddio significa Maestà, e signoria si com'anda in questo modo: ch'il Bailo della signoria di Venetia, che è qui alla sublime mia Porta, per una supplica presentata hora all'eccelsa mia sedia hà fatto intendere, come Caciadur, et Zade nominati armeni andando per lor traffico à Venetia, furono dentro nel fiume nominato Gabele, vicino à Narenta, assaliti d'alcune Barche di Uscochi, i quali sacheggiarono le robbe, et mercantie loro, menando via essi armeni à segna chiamata fortezza sotto posta al Rè di iena, mà per esser quelli della nation Nazarena, no' li faccendo altrime'ti schiavi, li lasciarono poi andare , i quali giunti, che furono à Venetia, per essersi scoperto un' suddito Vinitiano nominato Francesco Porodich fautore, et corrispondente di essi Uscochi, gli SS.ri Venetiani lo presero et lo fecero pregione, et mentre essendosi pregione il morì, et le facoltà sue furono tutte vendute, et il prezzo del lor costo fù dato ad' essi armeni, et per che altro no' gli rimase di poter confiscare, furono essi armeni licentiati, i quali dopò venuti alla mia felice residenza cominciarono dimandar ancor il restante del lor danno ad' esso Bailo, il che fece esti saper alli SS.ri di Venetia, et essi rispondendo dichero co' loro lettere piena notitia della verità del fatto; per il che essendo stato dato all'hora un mio honorato Com'andame'to, co' un mio Nobiliss.mo. Ad, (cio è carattere di suo proprio pugno scritto) che nisuno possa contra la dispositione de gli eccelsi Capitoli molestare, nè astringer esso Bailo per debiti alcui, non dimeno uniti insieme co' essi armeni l'infra nominate persone, ciò è Segit Abdi Chiaus , che gli fù già otto, e più anni sacheggiata la robba nel loco sopra detto con quelle di essi armeni insieme, Mustaffà, et Alì chiamati persone, che l'uno è da Bossina , l'altro dà Mustaro , i quali furono, passa sei, e più anni, schiavi in mano di erranti[?] nella detta fortezza di segna, et hora liberati co' piezzaria, et un Emir dà salonichio (ciò è desendente di Maumeto) con' al quanti altri mercanti, che havendo già un' anno, e più aricato in Venetia le mercantie loro sopra un Navilio per andar al cairo per traffico, et che essendosi il detto lor Navilio per vento contrario dato in terra, nell'Isola nominata ossero, appresso la pre detta fortezza di segna, gli furono dà gli Uscochi tolte, et sacheggiate le robbe; onde, torno di nuovo à dire, che uniti tutti questi insieme co' li detti armeni, col dire, che gli SS.ri Vinitiani si obligarono già di rifar ad ogn' uno il danno che potesse seguire ne i mani di là [above line: per causa di ladri, assasini, et altri] così in robba, come in persona si come dicevano potersi anco ciò vedere dalli com'andame'ti sin hora concessi in tal materia, fecero ritenio, et far pregione il Dragomano, dicendo è necessario, che à tutti modi siano rifatti i nostri danni, onde stando essi in questa contesa fù fatto portar al mio Eccelso Divan la copia delli Capitoli segnati, che dati furono già alli SS.ri Venetiani, i quali tutti visti minutame'te, nè s'hà mai trovato, che gli SS.ri Venetiani habbino fatto uno tal promessa, et obligatione, nè tampoco[?] s'hà trovato che siano stati circa di ciò dati com'adame'ti, si come essi dicevano; mà s'hà ben trovato ne gli eccelsi capitoli notato, che niuno possa per debiti, et pretensioni altrui astringer, nè molestar l'ante detto Bailo, nè meno li mercanti Venetiani, che si ritrovano nelli miei custoditi paesi possano esser ritenuti, nè molestati per debiti di persone alliene, di modo che per esser le pretensioni de gl'anti detti riuscite no' men vane, che contrarie alla giustitia, et Canon, et anco diverse, et lontane di quanto negli eccelsi Capitoli si contiene; s'hà sciolto[?], et liberato dalla pregionia il pre detto Dragomano et havendo il Bailo sopra detto rimandato alla mia Imperial sedia il Nobil segno, che gli fù già dato, supplicando, che à conformità di quello sia di nuovo concesso un' altro mio Eccelso Comandame'to; è però uscito un mio Nobiliss.mo, et feliciss.mo Ad (ch è lett'e di suo pugno) co' ordine, che sia operato secondo la continenza del su detto Com.to che gli fù già concesso, et anco conforme à quanto è nelli miei eccelsi capitoli disposto, et ordinato, onde havendosi di nuovo veduto, et essaminato essi capitoli, s'hà verame'te trovato scritto, et notato dentro, ch'il Bailo no' devbe esser molestato per debiti et pretensioni altruui; per tanto essendo cosa contra la giustitia, et Canon il voler fare che essi SS.ri enetiani rifaccino simili sorti di danni sucessi, però conedendo questo mio Nobile, et honorato segno com'ando che dà questo giorno in dietro niuno delli sopra detti armeni, ò vero delli mercanti pre nominati, ò d'altri, possa contra gli eccelsi Capitoli, che dati furono già ad' essi SS.ri Venetiani, molestar il lor Bailo, nè far ritenir i lor Dragomani, ò huomii per debiti altrui, opponendosi à quelle persone, che volessero in tal modo dagli molestia e disturbo: et quelli, che no' volessero cessare di continuar co'essi in simile sorte di contese, no' possano esser le cause, et difficoltà loro aldite, mà che quelle siano rimesse alla felice mia Porta, affin' che venendo, gli sia data la risposta, et castigati quelli, che no' osta'te ciò volessero può continuar nelle cortese, et perfide loro, contra l'osservanza dell'immaculata giustitia, et dispositione degli Eccelsi Capitoli, senza che niuno possa intercedere, ne impedirsi in tal materia, che così gli si fà sapere, prestando fede all'honorato segno che è ornamento del mondo. Dat': in Costantinopoli à gl'ultimi giorni della luna chiamata Rebiul Achio, l'anno di Maumeto mille et uno, cio è nel mese di febraro l'anno del sig.r Giesù Xp.to 1593. Tradutta per mè Giacomo de Nores Interprete
Gregorian Date Qualifier
Hijiri Date
à gl'ultimi giorni della luna chiamata Rebiul Achio, l'anno di Maumeto mille et uno
Hijiri Date Qualifier
Gregorian Date
nel mese di febraro l'anno del sig.r Giesù Xp.to 1593
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68445
Local Identifier
doc_dragoman_venetian_archive_040
Notes for Dragoman Team
[accordg to MPPF: late 23/1 to 2/2/]
Transcribed Place
Gregorian Date (RAD)
2/1/1593
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Iddio aiutatore. - Per questo segno Eccelso, sublime, famoso, e singolare, il quale per gratia, et agiuto del puro[?] Iddio significa Maestà, e signoria si com'anda in questo modo: ch'il Bailo della signoria di Venetia, che è qui alla sublime mia Porta, per una supplica presentata hora all'eccelsa mia sedia hà fatto intendere, come Caciadur, et Zade nominati armeni andando per lor traffico à Venetia, furono dentro nel fiume nominato Gabele, vicino à Narenta, assaliti d'alcune Barche di Uscochi, i quali sacheggiarono le robbe, et mercantie loro, menando via essi armeni à segna chiamata fortezza sotto posta al Rè di iena, mà per esser quelli della nation Nazarena, no' li faccendo altrime'ti schiavi, li lasciarono poi andare , i quali giunti, che furono à Venetia, per essersi scoperto un' suddito Vinitiano nominato Francesco Porodich fautore, et corrispondente di essi Uscochi, gli SS.ri Venetiani lo presero et lo fecero pregione, et mentre essendosi pregione il morì, et le facoltà sue furono tutte vendute, et il prezzo del lor costo fù dato ad' essi armeni, et per che altro no' gli rimase di poter confiscare, furono essi armeni licentiati, i quali dopò venuti alla mia felice residenza cominciarono dimandar ancor il restante del lor danno ad' esso Bailo, il che fece esti saper alli SS.ri di Venetia, et essi rispondendo dichero co' loro lettere piena notitia della verità del fatto; per il che essendo stato dato all'hora un mio honorato Com'andame'to, co' un mio Nobiliss.mo. Ad, (cio è carattere di suo proprio pugno scritto) che nisuno possa contra la dispositione de gli eccelsi Capitoli molestare, nè astringer esso Bailo per debiti alcui, non dimeno uniti insieme co' essi armeni l'infra nominate persone, ciò è Segit Abdi Chiaus , che gli fù già otto, e più anni sacheggiata la robba nel loco sopra detto con quelle di essi armeni insieme, Mustaffà, et Alì chiamati persone, che l'uno è da Bossina , l'altro dà Mustaro , i quali furono, passa sei, e più anni, schiavi in mano di erranti[?] nella detta fortezza di segna, et hora liberati co' piezzaria, et un Emir dà salonichio (ciò è desendente di Maumeto) con' al quanti altri mercanti, che havendo già un' anno, e più aricato in Venetia le mercantie loro sopra un Navilio per andar al cairo per traffico, et che essendosi il detto lor Navilio per vento contrario dato in terra, nell'Isola nominata ossero, appresso la pre detta fortezza di segna, gli furono dà gli Uscochi tolte, et sacheggiate le robbe; onde, torno di nuovo à dire, che uniti tutti questi insieme co' li detti armeni, col dire, che gli SS.ri Vinitiani si obligarono già di rifar ad ogn' uno il danno che potesse seguire ne i mani di là [above line: per causa di ladri, assasini, et altri] così in robba, come in persona si come dicevano potersi anco ciò vedere dalli com'andame'ti sin hora concessi in tal materia, fecero ritenio, et far pregione il Dragomano, dicendo è necessario, che à tutti modi siano rifatti i nostri danni, onde stando essi in questa contesa fù fatto portar al mio Eccelso Divan la copia delli Capitoli segnati, che dati furono già alli SS.ri Venetiani, i quali tutti visti minutame'te, nè s'hà mai trovato, che gli SS.ri Venetiani habbino fatto uno tal promessa, et obligatione, nè tampoco[?] s'hà trovato che siano stati circa di ciò dati com'adame'ti, si come essi dicevano; mà s'hà ben trovato ne gli eccelsi capitoli notato, che niuno possa per debiti, et pretensioni altrui astringer, nè molestar l'ante detto Bailo, nè meno li mercanti Venetiani, che si ritrovano nelli miei custoditi paesi possano esser ritenuti, nè molestati per debiti di persone alliene, di modo che per esser le pretensioni de gl'anti detti riuscite no' men vane, che contrarie alla giustitia, et Canon, et anco diverse, et lontane di quanto negli eccelsi Capitoli si contiene; s'hà sciolto[?], et liberato dalla pregionia il pre detto Dragomano et havendo il Bailo sopra detto rimandato alla mia Imperial sedia il Nobil segno, che gli fù già dato, supplicando, che à conformità di quello sia di nuovo concesso un' altro mio Eccelso Comandame'to; è però uscito un mio Nobiliss.mo, et feliciss.mo Ad (ch è lett'e di suo pugno) co' ordine, che sia operato secondo la continenza del su detto Com.to che gli fù già concesso, et anco conforme à quanto è nelli miei eccelsi capitoli disposto, et ordinato, onde havendosi di nuovo veduto, et essaminato essi capitoli, s'hà verame'te trovato scritto, et notato dentro, ch'il Bailo no' devbe esser molestato per debiti et pretensioni altruui; per tanto essendo cosa contra la giustitia, et Canon il voler fare che essi SS.ri enetiani rifaccino simili sorti di danni sucessi, però conedendo questo mio Nobile, et honorato segno com'ando che dà questo giorno in dietro niuno delli sopra detti armeni, ò vero delli mercanti pre nominati, ò d'altri, possa contra gli eccelsi Capitoli, che dati furono già ad' essi SS.ri Venetiani, molestar il lor Bailo, nè far ritenir i lor Dragomani, ò huomii per debiti altrui, opponendosi à quelle persone, che volessero in tal modo dagli molestia e disturbo: et quelli, che no' volessero cessare di continuar co'essi in simile sorte di contese, no' possano esser le cause, et difficoltà loro aldite, mà che quelle siano rimesse alla felice mia Porta, affin' che venendo, gli sia data la risposta, et castigati quelli, che no' osta'te ciò volessero può continuar nelle cortese, et perfide loro, contra l'osservanza dell'immaculata giustitia, et dispositione degli Eccelsi Capitoli, senza che niuno possa intercedere, ne impedirsi in tal materia, che così gli si fà sapere, prestando fede all'honorato segno che è ornamento del mondo. Dat': in Costantinopoli à gl'ultimi giorni della luna chiamata Rebiul Achio, l'anno di Maumeto mille et uno, cio è nel mese di febraro l'anno del sig.r Giesù Xp.to 1593. Tradutta per mè Giacomo de Nores Interprete