ASVe, Documenti Turchi, Box 9, Item 1081, Unfoliated

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Date Created
1595-06-01
Language
Resource Type
Physical Form
Page Total
1 item
Rights
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Topic
Transcription - Plain
Al Glorioso fra i gran SS.ri Christiani i singolare tra i più famosi, e potenti Prencipi della generatione de i credenti al Messia; Compositore delle cause di Nazareni; Possessore di pompe, honori, e grandezze, il Doge di Venetia, il cui fine sia felice Giunto, che sarà l'eccelso segno Imperiale, le sara noto, che havendo per volontà dell'onnipotente, et eterno Iddio fatto passaggio dalle miserie, e vanità di questo mondo, alle consolationi, e glorie eterne dell'altro il già feliciss.mo vivo, et hora gloriosissmo morto Mio Padre Sultan Amurat, che la pietà, e misericordia di Dio lo rendi degno habitatore del paradiso: è parso à Dio dispe'satore delle gratie, et dator de i beni celesti, e terreni di conferir in Noi questo suo Imperio, et darci il commando, e la signoria dell'humana generatione, rendendo la nostra felice orte co'mune, e singolar ricettacolo[?] de gl'huomini d'ogni qualità, e conditione, come per apunto è successo, che nel sesto decimo giorno della luna di Gemasiel Eccel dell'anno 1003 di Maumeto (cio è alli 26 di Genaro dell'anno 1594) siamo assaliti à sedere sopra la sedia Imperiale, et creati Rè, e dominatore di questo elice Imperio. Et perche è sempre stato suolito di questa corona di communicar in simili occasioni la nova della creatione del nuovo Rè alli Prencipi, e SS.ri grandi, che vivono amici con la sublime nostra Corte, n'è parso però convenevole fargliela con la presente sapere, la quale portata, che sarà dall'honorato fra i grandi, e celeberimi servi della nostra Corte Useinn, uno delli Cesnighiri dell' inclita Porta; che il suo valor sia in augumento; si desidera, che per la pura, e sincera amicitia che dà antico tempo in quà havete sempre osservato co' questa sublime Corte, et per l'abondante amore, che porrtateall'alta e felice nostra Prosapia, vogliate far anco palese questo felice avvenimento della nostra creatione, et assuntione à questo sublime grado di felicità, e grandezze, à tutti gl'huomini del Dominio vostro; et poi disponendovi anco per l'aenire di star fermi, e costanti nella sincera amicitia et amor, che portate verso questo Imperio, attendrete à continuar nelle prattiche, e nei contratti in quel medesimo modo appunto che fatto havete nel tempo di essi Gloriosi Avi, e Bisavi nostri, che la misericordia di Dio sia sopra di loro; et anco mandando (come è l'antico vostro costume) di Ambasciatori valorosi, farete rinovare i patti, e le conventioni; affinche vivendo li sudditi in pace, et in reposo, habbino occasione di pregar per la conservatione, e felicità maggiore di questo Imperio. Dat' in Costantinopoli à gl'ultimi giorni della luna di Gemasiel' Achir dell'anno 1003 di Maumeto, cio è nel mese di febraro dell'anno di x'p 1594. Tradotta per mè Giacomo Nores il primo di Giugno 1595.
Gregorian Date Qualifier
Hijiri Date
#N/A
Hijiri Date Qualifier
Venetian Date
#N/A
Venetian Date Qualifier
Gregorian Date
il primo di Giugno 1595
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68452
Local Identifier
NEW_077_1
Notes for Dragoman Team
Item 1081: translation of item 1079, which is a letter by sultan Mehmed III to doge Pasquale Cicogna. item 1080 is also a translation of this letter
Gregorian Date (RAD)
6/1/1595
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Al Glorioso fra i gran SS.ri Christiani i singolare tra i più famosi, e potenti Prencipi della generatione de i credenti al Messia; Compositore delle cause di Nazareni; Possessore di pompe, honori, e grandezze, il Doge di Venetia, il cui fine sia felice Giunto, che sarà l'eccelso segno Imperiale, le sara noto, che havendo per volontà dell'onnipotente, et eterno Iddio fatto passaggio dalle miserie, e vanità di questo mondo, alle consolationi, e glorie eterne dell'altro il già feliciss.mo vivo, et hora gloriosissmo morto Mio Padre Sultan Amurat, che la pietà, e misericordia di Dio lo rendi degno habitatore del paradiso: è parso à Dio dispe'satore delle gratie, et dator de i beni celesti, e terreni di conferir in Noi questo suo Imperio, et darci il commando, e la signoria dell'humana generatione, rendendo la nostra felice orte co'mune, e singolar ricettacolo[?] de gl'huomini d'ogni qualità, e conditione, come per apunto è successo, che nel sesto decimo giorno della luna di Gemasiel Eccel dell'anno 1003 di Maumeto (cio è alli 26 di Genaro dell'anno 1594) siamo assaliti à sedere sopra la sedia Imperiale, et creati Rè, e dominatore di questo elice Imperio. Et perche è sempre stato suolito di questa corona di communicar in simili occasioni la nova della creatione del nuovo Rè alli Prencipi, e SS.ri grandi, che vivono amici con la sublime nostra Corte, n'è parso però convenevole fargliela con la presente sapere, la quale portata, che sarà dall'honorato fra i grandi, e celeberimi servi della nostra Corte Useinn, uno delli Cesnighiri dell' inclita Porta; che il suo valor sia in augumento; si desidera, che per la pura, e sincera amicitia che dà antico tempo in quà havete sempre osservato co' questa sublime Corte, et per l'abondante amore, che porrtateall'alta e felice nostra Prosapia, vogliate far anco palese questo felice avvenimento della nostra creatione, et assuntione à questo sublime grado di felicità, e grandezze, à tutti gl'huomini del Dominio vostro; et poi disponendovi anco per l'aenire di star fermi, e costanti nella sincera amicitia et amor, che portate verso questo Imperio, attendrete à continuar nelle prattiche, e nei contratti in quel medesimo modo appunto che fatto havete nel tempo di essi Gloriosi Avi, e Bisavi nostri, che la misericordia di Dio sia sopra di loro; et anco mandando (come è l'antico vostro costume) di Ambasciatori valorosi, farete rinovare i patti, e le conventioni; affinche vivendo li sudditi in pace, et in reposo, habbino occasione di pregar per la conservatione, e felicità maggiore di questo Imperio. Dat' in Costantinopoli à gl'ultimi giorni della luna di Gemasiel' Achir dell'anno 1003 di Maumeto, cio è nel mese di febraro dell'anno di x'p 1594. Tradotta per mè Giacomo Nores il primo di Giugno 1595.