ASVe, Inquisitori di Stato, Box 418, Unfoliated

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Date Created
1661-10-06
Language
Resource Type
Physical Form
Page Total
1 item
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Topic
Mentioned Place
Transcription - Plain
Importante particolare mi hà communicato sotto obligo di profonda secretezza il Sigr Ambass.r d'Inghiltera, et è che il Ressidente Cesareo quando pasava con l'Ecc.ma sua Melissima[?] confidenza si dolse aceremente del Dragoman Panagioti , come troppo interessato, ansioso nel ricavar profitti d'ogni parte, in conseguenza non ben sincero nel servitio dell'Imperator. Si avanno[?] quel Ministro tanti oltre all'aprirsi, che confesso tener ordini dalla Corte di levarlo di Vitta; quando possa farlo con modi cauti senza pericolo di confusioni, e di sconcerti con Turchi. Disse però questa eser una grande impresa, alla quale non le dava il Cuore d'avingersi, come cosa di gran consequenze per la privatione in che caderebbe de soggetti, che lo servissero; mà sopratutto perche se Turchi havessero qualche sentone di cosi fata violenza non sarebbe sicura la Casa, ne la persona del Ressidente, mentre pre homicidio ordinato, et esseguito dal Precessor tenesse mecco[?] secrete orrispondenze in danno dell'Ambass.r, et che fosse venuto travestito da Donna in questa Casa per abocarsi mecco . Restai veramente stordito da cosi fatta relazione del Brutti; Cercai con tutto studio qual fosse questo, che mangia il Pane della Ser.ma Republica; che fecce cose perfido officio, mà non havenod ricavato cosa on fondamento eno havendo mai esso Panagiotti voluto aprirsi mecco circa il nome di esso per qual si voglia istanza che le havessi fatta con promessa di perpetua secretezza, sappose[?] se questo particolare è vero che fosse qualche Dragomano della Sereniss.a Republica perche trà loro si portano tanto rispetto, ch'è incredibile, senza di che uno accusarebbe l'altro liberamente; perche uno sà li errori, e delitti dell'altro; onde se tengono coperti in buona corrispondenza; se ben nell'interno nemici. Procurai radolcire l'animo di Panagiotti, come me riuscì, non essendosi mai totalmente allontanato dalla mia confidenza; se ben al presente camina mecco con molto maggr riserva di qual che facia per il passato. per ciò non stimai portar tedio all'Ecc.ze Vostre con questi racconti, che anzi servono ad accrescer ombre e gelosie, senza porfitto, essendo massime mio principal oggetto disiansar[?] quanto posso discorsi sopra materie, che potessero darme merito, accio non si creda mai, che le mie intentioni siano piene d'altro che di zello, et di verità. Il presente non posso taere per quei rincontri, che potessero pervenire all'Ecc.ze Vostre, mentre io di quà non intermetterò le osservationi, et avertenze in negotio grave profondo, è curioso a sodisfatio del mio humilissimo debito In tanto se puo ben chiaramente comprendere dalli effetti quanto disturbi, è pregiuditij apportino li Dragomani in queste parti. Già si sà il fine che fecce Monsà Chilet Dragomano Grande di Franza venuto col figliolo che lo fecce accopare, havedolo convinto d'infedeltà, come scrisse sotto li 8 Febraro 1658 all'Ecc.mo Senato. Il S.r Ambasc.r de Inghiltera non mè hà taciato, che stà in punto di dar un Pugnale nel Petto a Draperis per la stessa causa. Delli dragomani della Serenissima Republica non dico d'avantaggio. Cerco tenerli in fede con sudori di sangue in questa lunga guerra con mancanza di loro stipendij: Dio fà miracoli, per me Dio medesimo mi liberi quanto prima de questo peso. A V're Ecc.ze humiliss.mo m' inchino. Pera di Costantinopoli 6 Ottobre 1661 ...Gio: Batt'a Ball.n Canz.r G'nde
Gregorian Date Qualifier
Gregorian Date
6 Ottobre 1661
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68471
Local Identifier
doc_dragoman_venetian_archive_314
Notes for Dragoman Team
About Dragoman Panagioti
Transcribed Place
Gregorian Date (RAD)
10/6/1661
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Importante particolare mi hà communicato sotto obligo di profonda secretezza il Sigr Ambass.r d'Inghiltera, et è che il Ressidente Cesareo quando pasava con l'Ecc.ma sua Melissima[?] confidenza si dolse aceremente del Dragoman Panagioti , come troppo interessato, ansioso nel ricavar profitti d'ogni parte, in conseguenza non ben sincero nel servitio dell'Imperator. Si avanno[?] quel Ministro tanti oltre all'aprirsi, che confesso tener ordini dalla Corte di levarlo di Vitta; quando possa farlo con modi cauti senza pericolo di confusioni, e di sconcerti con Turchi. Disse però questa eser una grande impresa, alla quale non le dava il Cuore d'avingersi, come cosa di gran consequenze per la privatione in che caderebbe de soggetti, che lo servissero; mà sopratutto perche se Turchi havessero qualche sentone di cosi fata violenza non sarebbe sicura la Casa, ne la persona del Ressidente, mentre pre homicidio ordinato, et esseguito dal Precessor tenesse mecco[?] secrete orrispondenze in danno dell'Ambass.r, et che fosse venuto travestito da Donna in questa Casa per abocarsi mecco . Restai veramente stordito da cosi fatta relazione del Brutti; Cercai con tutto studio qual fosse questo, che mangia il Pane della Ser.ma Republica; che fecce cose perfido officio, mà non havenod ricavato cosa on fondamento eno havendo mai esso Panagiotti voluto aprirsi mecco circa il nome di esso per qual si voglia istanza che le havessi fatta con promessa di perpetua secretezza, sappose[?] se questo particolare è vero che fosse qualche Dragomano della Sereniss.a Republica perche trà loro si portano tanto rispetto, ch'è incredibile, senza di che uno accusarebbe l'altro liberamente; perche uno sà li errori, e delitti dell'altro; onde se tengono coperti in buona corrispondenza; se ben nell'interno nemici. Procurai radolcire l'animo di Panagiotti, come me riuscì, non essendosi mai totalmente allontanato dalla mia confidenza; se ben al presente camina mecco con molto maggr riserva di qual che facia per il passato. per ciò non stimai portar tedio all'Ecc.ze Vostre con questi racconti, che anzi servono ad accrescer ombre e gelosie, senza porfitto, essendo massime mio principal oggetto disiansar[?] quanto posso discorsi sopra materie, che potessero darme merito, accio non si creda mai, che le mie intentioni siano piene d'altro che di zello, et di verità. Il presente non posso taere per quei rincontri, che potessero pervenire all'Ecc.ze Vostre, mentre io di quà non intermetterò le osservationi, et avertenze in negotio grave profondo, è curioso a sodisfatio del mio humilissimo debito In tanto se puo ben chiaramente comprendere dalli effetti quanto disturbi, è pregiuditij apportino li Dragomani in queste parti. Già si sà il fine che fecce Monsà Chilet Dragomano Grande di Franza venuto col figliolo che lo fecce accopare, havedolo convinto d'infedeltà, come scrisse sotto li 8 Febraro 1658 all'Ecc.mo Senato. Il S.r Ambasc.r de Inghiltera non mè hà taciato, che stà in punto di dar un Pugnale nel Petto a Draperis per la stessa causa. Delli dragomani della Serenissima Republica non dico d'avantaggio. Cerco tenerli in fede con sudori di sangue in questa lunga guerra con mancanza di loro stipendij: Dio fà miracoli, per me Dio medesimo mi liberi quanto prima de questo peso. A V're Ecc.ze humiliss.mo m' inchino. Pera di Costantinopoli 6 Ottobre 1661 ...Gio: Batt'a Ball.n Canz.r G'nde