ASVe, Senato, Deliberazioni Costantinopoli, Register 18, Fascicle 1, Unfoliated

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Date Created
1627-06-07
Language
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Physical Form
Page Total
41v-44r
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Transcription - Plain
Ser.mo Principe Hoggi, che è alli 7 di Giugno 1627 il lunedi mattina alle hore xi non apena giunti l'Ill.mi SS.ri Polo Moresini, et Marin Querini Governatori alle cittelle, sopraven'e Acmat Aga Castellano di Clissa in barca condotto da me Franc.o Scaramelli, con Assan suo Genero , et con un turco servo, quando incontrati alla ripa da me Pietro Mattheacci intesi[?] nel primo incontro delle salutationi dalla bocca di esso Acmat Agà, che non credeva di poter venire, et se no' haveva appuntato l'ordine con detti Ill.mi SS.ri non lo haverebbe fatto, rispetto ad un accidente occorso ad un turco della sua fameglia, che Dominica il giorno precedente era stato ferrito in Merzaria, non sapeva da chi, ma che l'atto era hostile, et molto travaglioso, Io si come procurai di radolcire la sua querela co' la mala fortua dell'accidente, cosi spintomi primo nel luoco dove erano l'Ill.mi SS.ri Gov.ri sud.i con alcune Gentildon'e, li avisai del caso, in modo che informati, potessero sopra la medesima forma di condoglienza darle risposta propria della loro prudenza, e tale, che rese il turco pricipale più quieto, che li altri; tutto ciò incaminati alle stanze me'zate incontrata la figliola co'l solito suo modo di giovialita, et di costanza confermata, interpretando in turco io Scaramelli, rinovò il Padre l'historia del caso della ferrita, et il dubio, che haveva di non poter venire alla visita appuntata; ma rispondendo soavamente la figliola, procurò di consolarlo, tenendolo all'ufficio proprio attento, et conducendolo [42r] per la mano in detti me'zadi, dove seguittando anco quelle principali Gentildon'e, furono con l'Ill.mi Gov.ri con due Confessori, et con noi Scaramelli, et Mattheacci assistenti, non mancando il Padre, che era sedente con la figliola di trattare in turco molto soavemente con essa, hora prendendola per mano, et spesso laudando il luoco, et il buon trattamento, che ad essa veniva fatto, et confessando d'esser molto sodisfatto, et obligato. Poco dopoi ella preso il Padre per la mano lo condusse in una Camera vicina, dove trovato un istrumento da sonare, fece alcuni versetti dimostrando d'haver aquistato quella virtù, di che il Padre si dilettò sommamente, non meno che il Cognato ne mostrava gusto; et volendo ella parlar co'l Padre, lo condusse in un'altra Camera sola con l'assistenza di noi Scaramelli, et Mattheacci, dove no' mancò il Padre di tener seco diversi ragionamenti in turco, li quali se ben intesi da essa, furono da me Scaramelli interpretati, tutti signidicanti il gusto della sua salute, della buona custodia, delli costumi, et delle virtù acquistate indicio manifesto della religione, et pietà della Ser.ma Rep.ca non mancò egli di dire alla figliola, che haveva molte pezze de brocati, giogie, et vesture solite à portarsi dalla Madre, a che vedendola vestita di grograno, non occorreva, che gliene facesse alcun dono, et perche egli premeva sopra la debolzza del suo vestire,et le considerava la forma delle vesti turchesche, et altri ornamenti, li quali alla sua Patria portarebbe; stimai io Mattheacci introdure in atto della dovuta riverenza l'Il.ma Cognata dell'Ill.mo et Ecc.mo S.r K.r et Prov.r Contarini, et le dissi, che sicome quella era Dam'a principalissia, et Cognata di uno dei più Grandi SS.ri del Governo, che era stato Bailo à Cost.li ma anco Amb.r Estraordinario al Gran Sre vicino alla 42v Ducal dignità, havendo sostenute le principali legationi delle Regi, Imperatore, et Pontefice di Christianità, per ciò riguardevole al mondo; cosi essa per salvare l'anima, et per humiltà vestiva un habito di scotto, come fecevano tante altre Gentildon'e, le quali tutte di sange nobiliss.o ad altro non pensavano, che à tralasciare à parte le pompe mondane, per il che anco la figliola, che ad altro non pensav, che à ben, et virtuosam.te vivere, s'haveva eletta quella forma di habito, et he se ella ne desiderava d'alcun altra sorte, perche al Padre faceva instanza, che gliene mandasse, lo faceva, come disse essa figliola per vestirsi alcuna volta in occasione di feste spirituali, di giochi, et di dimostrationi. All'hora il turco rimase sodisfattissimo, et sempre intenerito con proromper in lagrime lodando l'ottima forma di quella vita: Et perche essa figliola haveva prima conferito all'Ill.mi SS.ri Gov.ri di voler essortar il Padre à farsi Christano [sic], d'intorno à che ella fù avvertita à parlar in questo proposito con accedimento senza rendersele molesta; et Noi Scaramelli, et Mattheacci erimo vigilanti à questo punto, non ven'e altra occasione di faticarsi i questo particolare; poiche solamente la fig.la essortò il Padre à venir à star à Venetia, dove da questi Il.ri sarebbe come ella era ben veduto, et se la Madre fusse anco ella venuta sarebbe stata abbracciata; Onde il buon turco sempre stilando lagrime per gli occhi lodava la Cità, la carit , et il governo. Desiderava egli, che le rispondesse in turco, ò in schiavo; al che anco io Mattheacci la persuadevo, ma in schiavo le dimandò solamente, S.r Padre, mi volete Voi bene? mi amate; ma egli inarcate le ciglia si rese quasi stupido; et poi piu volte pregò la figliola à contentarsi che Cassan suo Genero potesse venir à quel 43r ragionamento; il che diverse fiate le recuso, ma finalmente fece, che io Mattheacci lo chiamassi, et volendo, che io le sedesci appresso, fece seder il Conato nel luoco, che io tenevo all'incontro di essa; all'hora parendo di esser posto dal Cognato in dubio, che non sapesse ella scriver, si fece portar l'inchiostro, et la carta, et scrisse, il che aquietò il Cognato, et consolò il Padre, volendo haver un segno di tirro di pena, per ricognitione delle sue lettere, le quali promisero di mandarle vicendevolm.te spesso, massime che giornalmente s'intendevano li avisi della com'une salute, havendo dimandato il Padre alla figliola, se per le Galee di mercantia haveva ricevute alcune robbe, le quali disse esserle state rese sicure. Parve al Padre di narar in turco certa occasione di disgusto, che temeva d'haver dato alla figliola mentre era fanciulla; onde senza spettar l'interpretatione, per haver il tutto inteso, si pose à rider, volendo significare, che per tal ocasione no' era partita. Ella disse, che sarebbe andata in un' altro luoco Monaca, ma il Padre le rispose, che stava in un Paradiso, et che non si movesse, si che le era spiaciuto solamente, che le veniva detto, che era in priggione, ma che conosceva d'esser stato igan'ato; poi che non poteva star meglio al mondo; anzi rendeva gratie à Dio, che quel matrimonio ineguale, che haveva contratto, non habbia havuto luoco, poiche rimaneva per la sua sproportione afflitto, sicome all'incontro hora vive conoslato, et procurerà di consolare la Madre; all'hora guardando le mani, le dita, et le ungie della giovane, disse, che erano molto gentili, et più benne di quelle della Madre, et che il buon trattamento la rendeva benna, sana, et ben governata; ne occorrendo in quelli ragionamenti osservare altri concetti famiiari, et domestici di 43v sodisfattione, di lode si tralascino, perche sarebbero tediosi, finalmente levati dal sedere si aprossimò la figliola ad un tolino, dove erano apparecchiati alcuni cristali coll'impressione del suo nome coperti de fiori in una cestella, et altre gentilezze in un' altra, d'una ben ornata don'etta vestita alla venetiana, de fiori di seta naturali ,certe scatolle di seta, un scepetto di fillo d'argento, alcuni frutti naturai, glieli presentò tutti, come opere delle sue mano, li quali mostrx aggradire, nominandola virtuosa, e tanto più delle sue conditioni si sodisfece, quanto che poco di poi la senti à cantare un salmo con buona voce, et con regolla musicale, et à toccar anco un Organo, tutti effetti di sua molta miraviglia, et piena sodisfattione; Volel la fig.la andar nell' horto, dove accompagnato il Padre dall'Ill.mi SS.ri Gov.ri dalle SS.re Governatrici, et da Noi Scaramelli, et Mattheacci, non si potesse contenere di dire, che era stato ingan'ato, et che quelli ampijssimi luochi, capaci d'ogni gran dpn'a, non erano prigioni, mà delicie incomparabili, et sempre più con miraviglia, et lodi, vedendo l'ampiezza, et la bellezza de gli horti, si rese consolatissimo; ne Cassan suo Genero dimostrò di esser punto diverso. In quel punto mentre si procedeva alla dimostratione de detti horti, dissero à me Mattheacci, li turchi, che han'o voluto scompetter tollari cinquecento, che io non ero Raguseo, che altro no' era, che spagnolo, et che qualch'uno mi poneva in difidenza mentre sano, che io son Venetiano, et nato à Sebenico, et che tenevo le ragioni de turchi già tant' an'i divanti al Ser.mo Principe ; All'hora essi turchi parlando co' lIll.mi SS.ri Gov.ri di me dissero qualche parola in mia lode, et poco di poi il Padre usò tante, e tali dimostrationi di gusto, et di sodisfatione ricevuta per le gratie fattele, nel buon trattamento 44r della figliola, et nella sua visita, che mai doverà scordarsene; non si possono riferire gli atributi alla gloria, alla giustitia, et alla carità della Ser.ma Rep.ca. nominando li SS.ri Venetiani per signori, et Prencipi al Mondo singolari, et creda la Ser.ta V'ra, che la più erudita lingua non haverebbe trovato forme più proprie in tale essaltatione; Onde tendole risposto d'ordine delli Ill.mi Gov.ri da me Mattheacci à buon proposito, non rimase che desiderare in questi ufficij, havendole massimam.te io detto, mentre mi dimandò, se le figliole tenute in quel luoco erano di sangue nobile, d'haver conosciuto una della famiglia Cossazza, che è del sangue Regio di Bossina, casa da esso benissimo conosciuta, et che erano state altre figliole nobili, delle quali l'Ill.mo S.r Querini nominò due nezze del già Ill.mo Sr Lorenzo Bernardo, che fù due volte Bailo, et Amb.r à Const.li e tutte insieme erano ben nate, et ottimam.te allevate, et custodite. Approssimandosi la partenza mentre la figliola faceva qualche richiesta al Padre, ò di robbe, ò di telle, et che egli le prometteva di consolarla, parve che si parlasse fra il Padre, et il Genero di darle danaro, et io Scaramelli sentij, che il Genero diceva, che quello, che si donava à figlioli non si gettava via, senza venir ad altro effetto; licentiatisi, baciata la figliola, resi li debiti ringratiamenti all'Ill.mi Gov.ri montati nella barca dell'Ill.mo S.r Moresini che fù ricevuto dal buon turco à grado con acressimento di favore partirono, se ben il Genero non mancò d'insister nella querela del ferrito, al quale io Scaramelli dissi, come le havevo detto prima, che à me in Cons.li era stata data una ferita da u imbriaco, et che per ciò non potevo lamentarmi d'alcuno, poiche ero solo, ma che se sarà trovato il delinque'te, conforme à quanto le era stato dettot dal'Ill.mi SS.ri Gov.ri sarebbe stato severam.te castigato. Franc.o Scaramelli Petro Mattheazzi Adi 11 Giugno L. R.s
Gregorian Date Qualifier
Gregorian Date
alli 7 di Giugno 1627
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68573
Local Identifier
NEW_208
Transcribed Place
Gregorian Date (RAD)
6/7/1627
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Ser.mo Principe Hoggi, che è alli 7 di Giugno 1627 il lunedi mattina alle hore xi non apena giunti l'Ill.mi SS.ri Polo Moresini, et Marin Querini Governatori alle cittelle, sopraven'e Acmat Aga Castellano di Clissa in barca condotto da me Franc.o Scaramelli, con Assan suo Genero , et con un turco servo, quando incontrati alla ripa da me Pietro Mattheacci intesi[?] nel primo incontro delle salutationi dalla bocca di esso Acmat Agà, che non credeva di poter venire, et se no' haveva appuntato l'ordine con detti Ill.mi SS.ri non lo haverebbe fatto, rispetto ad un accidente occorso ad un turco della sua fameglia, che Dominica il giorno precedente era stato ferrito in Merzaria, non sapeva da chi, ma che l'atto era hostile, et molto travaglioso, Io si come procurai di radolcire la sua querela co' la mala fortua dell'accidente, cosi spintomi primo nel luoco dove erano l'Ill.mi SS.ri Gov.ri sud.i con alcune Gentildon'e, li avisai del caso, in modo che informati, potessero sopra la medesima forma di condoglienza darle risposta propria della loro prudenza, e tale, che rese il turco pricipale più quieto, che li altri; tutto ciò incaminati alle stanze me'zate incontrata la figliola co'l solito suo modo di giovialita, et di costanza confermata, interpretando in turco io Scaramelli, rinovò il Padre l'historia del caso della ferrita, et il dubio, che haveva di non poter venire alla visita appuntata; ma rispondendo soavamente la figliola, procurò di consolarlo, tenendolo all'ufficio proprio attento, et conducendolo [42r] per la mano in detti me'zadi, dove seguittando anco quelle principali Gentildon'e, furono con l'Ill.mi Gov.ri con due Confessori, et con noi Scaramelli, et Mattheacci assistenti, non mancando il Padre, che era sedente con la figliola di trattare in turco molto soavemente con essa, hora prendendola per mano, et spesso laudando il luoco, et il buon trattamento, che ad essa veniva fatto, et confessando d'esser molto sodisfatto, et obligato. Poco dopoi ella preso il Padre per la mano lo condusse in una Camera vicina, dove trovato un istrumento da sonare, fece alcuni versetti dimostrando d'haver aquistato quella virtù, di che il Padre si dilettò sommamente, non meno che il Cognato ne mostrava gusto; et volendo ella parlar co'l Padre, lo condusse in un'altra Camera sola con l'assistenza di noi Scaramelli, et Mattheacci, dove no' mancò il Padre di tener seco diversi ragionamenti in turco, li quali se ben intesi da essa, furono da me Scaramelli interpretati, tutti signidicanti il gusto della sua salute, della buona custodia, delli costumi, et delle virtù acquistate indicio manifesto della religione, et pietà della Ser.ma Rep.ca non mancò egli di dire alla figliola, che haveva molte pezze de brocati, giogie, et vesture solite à portarsi dalla Madre, a che vedendola vestita di grograno, non occorreva, che gliene facesse alcun dono, et perche egli premeva sopra la debolzza del suo vestire,et le considerava la forma delle vesti turchesche, et altri ornamenti, li quali alla sua Patria portarebbe; stimai io Mattheacci introdure in atto della dovuta riverenza l'Il.ma Cognata dell'Ill.mo et Ecc.mo S.r K.r et Prov.r Contarini, et le dissi, che sicome quella era Dam'a principalissia, et Cognata di uno dei più Grandi SS.ri del Governo, che era stato Bailo à Cost.li ma anco Amb.r Estraordinario al Gran Sre vicino alla 42v Ducal dignità, havendo sostenute le principali legationi delle Regi, Imperatore, et Pontefice di Christianità, per ciò riguardevole al mondo; cosi essa per salvare l'anima, et per humiltà vestiva un habito di scotto, come fecevano tante altre Gentildon'e, le quali tutte di sange nobiliss.o ad altro non pensavano, che à tralasciare à parte le pompe mondane, per il che anco la figliola, che ad altro non pensav, che à ben, et virtuosam.te vivere, s'haveva eletta quella forma di habito, et he se ella ne desiderava d'alcun altra sorte, perche al Padre faceva instanza, che gliene mandasse, lo faceva, come disse essa figliola per vestirsi alcuna volta in occasione di feste spirituali, di giochi, et di dimostrationi. All'hora il turco rimase sodisfattissimo, et sempre intenerito con proromper in lagrime lodando l'ottima forma di quella vita: Et perche essa figliola haveva prima conferito all'Ill.mi SS.ri Gov.ri di voler essortar il Padre à farsi Christano [sic], d'intorno à che ella fù avvertita à parlar in questo proposito con accedimento senza rendersele molesta; et Noi Scaramelli, et Mattheacci erimo vigilanti à questo punto, non ven'e altra occasione di faticarsi i questo particolare; poiche solamente la fig.la essortò il Padre à venir à star à Venetia, dove da questi Il.ri sarebbe come ella era ben veduto, et se la Madre fusse anco ella venuta sarebbe stata abbracciata; Onde il buon turco sempre stilando lagrime per gli occhi lodava la Cità, la carit , et il governo. Desiderava egli, che le rispondesse in turco, ò in schiavo; al che anco io Mattheacci la persuadevo, ma in schiavo le dimandò solamente, S.r Padre, mi volete Voi bene? mi amate; ma egli inarcate le ciglia si rese quasi stupido; et poi piu volte pregò la figliola à contentarsi che Cassan suo Genero potesse venir à quel 43r ragionamento; il che diverse fiate le recuso, ma finalmente fece, che io Mattheacci lo chiamassi, et volendo, che io le sedesci appresso, fece seder il Conato nel luoco, che io tenevo all'incontro di essa; all'hora parendo di esser posto dal Cognato in dubio, che non sapesse ella scriver, si fece portar l'inchiostro, et la carta, et scrisse, il che aquietò il Cognato, et consolò il Padre, volendo haver un segno di tirro di pena, per ricognitione delle sue lettere, le quali promisero di mandarle vicendevolm.te spesso, massime che giornalmente s'intendevano li avisi della com'une salute, havendo dimandato il Padre alla figliola, se per le Galee di mercantia haveva ricevute alcune robbe, le quali disse esserle state rese sicure. Parve al Padre di narar in turco certa occasione di disgusto, che temeva d'haver dato alla figliola mentre era fanciulla; onde senza spettar l'interpretatione, per haver il tutto inteso, si pose à rider, volendo significare, che per tal ocasione no' era partita. Ella disse, che sarebbe andata in un' altro luoco Monaca, ma il Padre le rispose, che stava in un Paradiso, et che non si movesse, si che le era spiaciuto solamente, che le veniva detto, che era in priggione, ma che conosceva d'esser stato igan'ato; poi che non poteva star meglio al mondo; anzi rendeva gratie à Dio, che quel matrimonio ineguale, che haveva contratto, non habbia havuto luoco, poiche rimaneva per la sua sproportione afflitto, sicome all'incontro hora vive conoslato, et procurerà di consolare la Madre; all'hora guardando le mani, le dita, et le ungie della giovane, disse, che erano molto gentili, et più benne di quelle della Madre, et che il buon trattamento la rendeva benna, sana, et ben governata; ne occorrendo in quelli ragionamenti osservare altri concetti famiiari, et domestici di 43v sodisfattione, di lode si tralascino, perche sarebbero tediosi, finalmente levati dal sedere si aprossimò la figliola ad un tolino, dove erano apparecchiati alcuni cristali coll'impressione del suo nome coperti de fiori in una cestella, et altre gentilezze in un' altra, d'una ben ornata don'etta vestita alla venetiana, de fiori di seta naturali ,certe scatolle di seta, un scepetto di fillo d'argento, alcuni frutti naturai, glieli presentò tutti, come opere delle sue mano, li quali mostrx aggradire, nominandola virtuosa, e tanto più delle sue conditioni si sodisfece, quanto che poco di poi la senti à cantare un salmo con buona voce, et con regolla musicale, et à toccar anco un Organo, tutti effetti di sua molta miraviglia, et piena sodisfattione; Volel la fig.la andar nell' horto, dove accompagnato il Padre dall'Ill.mi SS.ri Gov.ri dalle SS.re Governatrici, et da Noi Scaramelli, et Mattheacci, non si potesse contenere di dire, che era stato ingan'ato, et che quelli ampijssimi luochi, capaci d'ogni gran dpn'a, non erano prigioni, mà delicie incomparabili, et sempre più con miraviglia, et lodi, vedendo l'ampiezza, et la bellezza de gli horti, si rese consolatissimo; ne Cassan suo Genero dimostrò di esser punto diverso. In quel punto mentre si procedeva alla dimostratione de detti horti, dissero à me Mattheacci, li turchi, che han'o voluto scompetter tollari cinquecento, che io non ero Raguseo, che altro no' era, che spagnolo, et che qualch'uno mi poneva in difidenza mentre sano, che io son Venetiano, et nato à Sebenico, et che tenevo le ragioni de turchi già tant' an'i divanti al Ser.mo Principe ; All'hora essi turchi parlando co' lIll.mi SS.ri Gov.ri di me dissero qualche parola in mia lode, et poco di poi il Padre usò tante, e tali dimostrationi di gusto, et di sodisfatione ricevuta per le gratie fattele, nel buon trattamento 44r della figliola, et nella sua visita, che mai doverà scordarsene; non si possono riferire gli atributi alla gloria, alla giustitia, et alla carità della Ser.ma Rep.ca. nominando li SS.ri Venetiani per signori, et Prencipi al Mondo singolari, et creda la Ser.ta V'ra, che la più erudita lingua non haverebbe trovato forme più proprie in tale essaltatione; Onde tendole risposto d'ordine delli Ill.mi Gov.ri da me Mattheacci à buon proposito, non rimase che desiderare in questi ufficij, havendole massimam.te io detto, mentre mi dimandò, se le figliole tenute in quel luoco erano di sangue nobile, d'haver conosciuto una della famiglia Cossazza, che è del sangue Regio di Bossina, casa da esso benissimo conosciuta, et che erano state altre figliole nobili, delle quali l'Ill.mo S.r Querini nominò due nezze del già Ill.mo Sr Lorenzo Bernardo, che fù due volte Bailo, et Amb.r à Const.li e tutte insieme erano ben nate, et ottimam.te allevate, et custodite. Approssimandosi la partenza mentre la figliola faceva qualche richiesta al Padre, ò di robbe, ò di telle, et che egli le prometteva di consolarla, parve che si parlasse fra il Padre, et il Genero di darle danaro, et io Scaramelli sentij, che il Genero diceva, che quello, che si donava à figlioli non si gettava via, senza venir ad altro effetto; licentiatisi, baciata la figliola, resi li debiti ringratiamenti all'Ill.mi Gov.ri montati nella barca dell'Ill.mo S.r Moresini che fù ricevuto dal buon turco à grado con acressimento di favore partirono, se ben il Genero non mancò d'insister nella querela del ferrito, al quale io Scaramelli dissi, come le havevo detto prima, che à me in Cons.li era stata data una ferita da u imbriaco, et che per ciò non potevo lamentarmi d'alcuno, poiche ero solo, ma che se sarà trovato il delinque'te, conforme à quanto le era stato dettot dal'Ill.mi SS.ri Gov.ri sarebbe stato severam.te castigato. Franc.o Scaramelli Petro Mattheazzi Adi 11 Giugno L. R.s