[...] Sabbato mattina fù 28 passato mentre il Grillo assisteva ai funerali d'una sua sorella figliola del q.m Dragomano Borisi fù con dupplicati, et petolosi messi fatto chiamare dal Primo Visir capitato in q'lla Casa li soliti confidenti si dolsero, che non si fosse prima trovato, 839v e senza dirle nessuno altro particolare, le fecero entrar nelle stanze dove il Bassà stava giacendo, quando lo vide subito lo chiamo, et se lo fecci avicinar quasi prostrato à terra, et con voce assai bassa le disse và dal Bailo, e dile che questa mattina hà havuto ordine risoluto dal Rè al lientiarlo con tutti li Consoli, e mercanti, che però si manderano commandamenti che quelli, che vorrano andar p[er] le stradde li là vadano, e se verrano venir p[er] qui venghino, che anco il Bailo le scrivi, perche trà due ò tre giorni partiranno gl' Olandi, il Grillo restato grandemente sospeso le disse, che sapeva certo, che restarei accorrato di cosi improvisa, et inaspetata intimatione che però lo supplicava, se vi fosse qulache rimedio, rispose il Visir non è più tempo di parlare d'altro, non 840r vogliamo più nemici, ne spie qui dentro tutto il servitio, che posse farle è questo di farglielo saper senza strepito, et le dirai che si darà ordini tali, che nessuno perderà piu una paglia, che però se vuole, scrivi, e eu portami subito le risposta [...]